Un uomo… di spirito!

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Luigi (“Gino”, per gli amici) è un personaggio che non si incontra tutti i giorni: classe 1932, si è fatto da solo, dopo una prima fase di vita molto difficile tra guerra e dispiaceri familiari (abbandonato dal padre in tenera età). Di lui si dice che abbia sempre lottato per il rispetto dei diritti fondamentali: un “combattente” che, se crede in un ideale (non gliene mancano!), lo difende a spada tratta. Questo lo ha dimostrato in diversi momenti della sua vita, ricca di incontri e di opportunità, grazie alla sua determinazione.

Alla giovane età di 82 anni, oggi Gino ripercorre la sua storia per lasciare un messaggio alle nuove generazioni “Lottate per quello in cui credete senza paura”. Lui ne sa qualcosa: si è diplomato, studiando di notte e ammazzandosi di fatica, ha costruito il suo sogno di avere una distilleria (“Non sapevo niente di grappa, prima di iniziare questa avventura”), ha messo in piedi uno studio da commercialista dal nulla, è stato un militante politico a servizio della comunità, ha combattuto ingiustizie senza preoccuparsi delle conseguenze.

Nella sua vita, ha fatto una quarantina di mestieri: non è mai stato con le mani in mano. “Non sono un supereroe – commenta Gino dalla sua – Sono sempre stato un gran curioso. Tutto qui!”. La curiosità e la voglia di fare, infatti, sono state le sue armi per saltare l’ostacolo e raggiungere molti obiettivi nella vita.

Lo studio è stata un’altra molla che l’ha reso un “uomo migliore”. Studiare da adulti, quando si lavoro è tutt’altro che semplice, ma la motivazione, almeno nel suo caso, è stata determinante per permettergli di migliorare la sua vita e quella di tanti altri (da imprenditore ha sempre saputo adoperarsi per la comunità).

tre_sacerdotiDa ricordare, la sua grande amicizia con Don Andrea Gallo e il suo impegno durato molti anni per la Comunità di San Benedetto al Porto. Al fianco del “Gallo”, ha amministrato la Comunità per tanti anni, condividendo le lotte per affermare il diritto alla costruzione di un nuovo modello economico: quello del non-profit. Sarà anche per questo che nella distilleria, nella parte dove si conservano i distillati più longevi, Gino ha messo una sagoma ad altezza naturale del suo amico Don, che “dirige gli angeli” – dice, ridendo –“per fare venire buona la grappa!”.

Un uomo di …spirito, dunque, in tutti i sensi!

Ha iniziato a 12 anni facendo il porta ordini nel periodo della Resistenza per collaborare con il suo datore di lavoro, Enrico Parodi, partigiano cattolico e maestro di vita. Di lui Gino dice “Mi ha tolto le paure con il suo esempio!”. Crescendo, ha militato nella Democrazia Cristiana, nella Margherita e poi nel Partito Democratico. In virtù di incarichi di responsabilità che ha ricoperto, ha sempre denunciato le irregolarità riscontrate (dal periodo di Rutelli/Monteleone, passando per la più recente restituzione della tessera del PD– gennaio 2015, a seguito delle primarie poco trasparenti tra Paita e Cofferati). Nella sua vita c’è molta coerenza e rispetto per i compagni di viaggio, gli amici, ma anche per gli “avversari”.

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